Dieta dissociata: cos’è, vantaggi, svantaggi, opinioni e menù di esempio

La dieta dissociata funziona davvero? Quali sono i benefici e le controindicazioni? All’interno di questo articolo cercheremo di approfondire nel miglior modo possibile i vari aspetti di quella che è considerata da molti, come una fra le diete più efficaci da seguire e che garantiscono ottimi risultati grazie ad un regime alimentare ipocalorico ed equilibrato.

Si tratta di una dieta che si basa sullo studio dei meccanismi di digestione degli alimenti da parte del corpo. Ad esempio le proteine hanno bisogno per essere digerite di un ambiente acido. Quando queste vengono ingerite, nello stomaco si crea l’acido cloridrico che di conseguenza attiva l’enzima “pepsina” che ha come compito principale quello di scomporre e aiutare a digerire le proteine. Il processo di digestione avviene in un ambiente acido che viene però equilibrato dalla presenza di amidi e zuccheri con sostanze alcaline.

Dunque la dieta dissociata è facile da legare al concetto di dissociazione degli alimenti che richiedono dei processi digestivi diversi e che in questo modo rallentano la digestione. Prevede un consumo separato di proteine e carboidrati. Sono previsti circa 3 pasti, durante i quali non devono essere consumati liquidi per non andare a rallentare la digestione. Ovviamente anche in questa dieta dovete assumere due litri di acqua ogni giorno.

Come funziona la dieta dissociata?

La dieta dissociata, inventata nel 1911 dal dott. William Howard Hay, è ancora oggi una delle pratiche di dimagrimento più diffuse al mondo, sebbene in ambito scientifico non manchino pareri discordanti sulla sua reale efficacia. La dieta dissociata di Hay nacque a seguito di una grave malattia che colpì il dottore, la cosiddetta malattia di Bright (una forma degenerativa del tessuto renale).

Hay decise di auto-curarsi con l’alimentazione e dopo soli tre mesi ottenne dei grandi miglioramenti, tra lo stupore di medici ed esperti che lo seguivano passo a passo. Secondo Hay, nel corpo possono formarsi accumuli non bilanciati di prodotti della digestione e del metabolismo che il corpo non riesce autonomamente ad eliminare, causando problemi di salute.

Come già accennato, la dieta dissociata si basa sull’idea che alcuni nutrienti ingeriti insieme ad altri, vadano a rallentare l’intero processo digestivo. Ecco che Hay, sviluppò un modello alimentare che si può sintetizzare in alcuni principi di base. Quali cibi non abbinare per dimagrire e restare in salute? Per prima cosa, gli alimenti acidi (in particolar modo i formaggi, le uova, la carne, il pesce) non devono essere consumati insieme agli alimenti alcalini, in particolar modo i carboidrati. Non dovrebbero quindi esser consumati nello stesso pasto carboidrati e proteine.

Secondo le regole della dieta dissociata, le proteine, gli amidi e i grassi devono essere consumati in quantità limitate e i farinacei non devono essere consumati nella loro forma raffinata, ma solo integrale.

La dieta dissociata prevede un grande consumo di frutta e verdura e, per assumere nutrienti di categorie differenti, è importante far trascorrere almeno 4-5 ore, così che l’organismo abbia digerito completamente gli alimenti assimilati prima.

I benefici della dieta dissociata ipocalorica sono davvero tanti. Per prima cosa depura, riducendo le tossine e riducendo anche il gonfiore addominale.

Secondo gli esperti invece, non è particolarmente adatto a contrastare la cellulite a causa della concentrazione di carboidrati. E’ sconsigliata anche per i bambini, visto che non favorisce un corretto sviluppo.

Secondo questo regime alimentare, sono da tenere particolarmente sott’occhio le categorie delle proteine e dei carboidrati. Questo perché la digestione delle proteine avviene in ambiente acido, cioè quando il PH è inferiore a 7. Le proteine vengono digerite nello stomaco, il quale presenta un ambiente con acido cloridrico. Ecco che l’ambiente fortemente acido permette anche l’attivazione della proteasi, gli enzimi che appunto digeriscono le proteine. I carboidrati invece vengono digeriti in un ambiente basico o alcalino, cioè quando il PH del corpo è superiore a 7. Il processo digestivo in questo caso si blocca grazie all’enzima della categoria delle amilasi, quelli che scindono l’amido.

La dieta dissociata sostiene quindi che, assumendo proteine e carboidrati contemporaneamente, si va a creare un ambiente molto acido per digerire le proteine, ma poco basico per i carboidrati, ed ecco che l’assimilazione di queste sostanze vengono rallentate.

Il rallentamento nei confronti dell’assunzione di carboidrati predispone l’organismo a diversi disturbi, quali gonfiore, senso di pesantezza, flatulenza, stitichezza, alitosi ecc.

Regole base della dieta dissociata

Dieta-dellananas

Per essere considerata “dissociata”, la dieta deve seguire delle ben precise. Ecco le regole della dieta dissociata da inserire in una tabella:

  • Non consumare nello stesso pasto carboidrati e proteine. Ma neanche frutti come kiwi, agrumi e ananas. Questo perché i carboidrati devono essere digeriti in un ambiente basico che il consumo di proteine non può garantire.
  • Nella dieta dissociata non va pesata la frutta e la verdura, visto che ha un effetto disintossicante.
  • Si ai farinacei integrali, evitando quelli raffinati.
  • Lasciar correre almeno 4 ore tra un pasto e un altro, così che i processi digestivi siano arrivati a perfetto completamento.
  • Non associare nello stesso pasto proteine di diversa natura, come la carne con il pesce, così vale anche per carboidrati diversi, come pasta e pane. Altrimenti i tempi di digestione vengono annullati.
  • Si alla frutta lontano dai pasti.
  • I carboidrati devono essere mangiati a pranzo e evitati la cena, per non allungare troppo la digestione.
  • Il pasto deve essere più abbondante della cena, la quale deve essere solo proteica.

Dimagrire con la dieta dissociata: è possibile?

Lo scopo principale della dieta dissociata e delle sue ricette non è quello di far perdere i chili di troppo, contrariamente a quello che in molti credono. Lo scopo di questo regime alimentare è di aiutare l’organismo a rimanere in buona salute grazie a una maggior comprensione dei tempi di digestione.

Ricordiamo inoltre che, non stabilendo la quantità di alimenti, la dieta dissociata potrebbe addirittura portare a un aumento di peso se non viene seguita in modo “intelligente” cioè secondo il parere di un esperto.

Se la dieta dissociata viene seguita da un nutrizionista , comunque, può anche far perdere peso. Quanti chili si possono perdere con la dieta dissociata? Le recensioni parlano di una perdita anche di circa 5 chili a settimana.

Benefici della dieta dissociata

La dieta dissociata, secondo le opinioni autorevoli degli esperti, migliora la digestione, aiuta il corpo a mantenersi in salute grazie a un continuo processo depurativo (riducendo le tossine nate dalla fermentazione dei cibi nell’intestino) e aiuta a eliminare il gonfiore addominale. Essendo la perdita di peso piuttosto lenta, non permette certo di bruciare in modo rapido i grassi.

Controindicazioni della dieta dissociata

Non è pericolosa e non presenta particolari effetti collaterali. I possibili danni nascono dal fatto che non essendoci quantità precise di cibo da assimilare, la persona potrebbe cadere in un eccessivo consumo di proteine causandosi così danni a reni e fegato.

Come già accennato poi, non aiuta a combattere la cellulite visto che l’assimilazione di carboidrati è concentrata in alcuni pasti, alzando così il livello di insulina.

Non è adatta poi per i bambini, in quanto compromette la loro crescita. Non può infatti garantire tutti i nutrienti. Sempre per questo motivo viene sconsigliata in gravidanza e in menopausa, periodi durante i quali i cambiamenti ormonali sono molto accentuati. Sconsigliata anche a coloro che soffrono di diabete.

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La dieta dissociata va bene per chi pratica sport?

Before and after a diet, girl surprised by measuring waist

Lo schema della dieta dissociata può essere seguito anche dagli atleti, specialmente per coloro che praticano tennis e maratona. Questo perché è richiesta una grande resistenza muscolare. Alcuni consigliano di seguirla già da una settimana prima che inizi la gara. E’ invece sconsigliata a coloro che praticano il body-building.

Dieta dissociata: Menù settimanale di esempio

Cosa si mangia nella dieta dissociata? Per capire come seguire la dieta dissociata a colazione, pranzo e cena (ma anche nei break) si può fare riferimento al seguente menu settimanale esemplificativo.

Lunedì:

  • Colazione: thè verde, oppure una spremuta di arancia o ananas, caffè senza zucchero, due fette biscottate integrali e cereali.
  • Spuntino: spremuta di ananas e un biscotto integrale.
  • Pranzo: 70 g di pasta integrale condita con melanzane e pomodorini, insalata verde, una mela
  • Merenda: un frutto di stagione.
  • Cena: due hamburger e un’insalata di arance con finocchi, una pera.

Martedì:

  • Colazione: thè verde, oppure una spremuta di arancia o ananas, caffè senza zucchero, due fette biscottate integrali e cereali.
  • Spuntino: uno yogurt magro.
  • Pranzo: 70 g di pasta integrale conta con zucchine bollite, un’insalata con pomodori e cetrioli, una mela
  • Merenda: un frutto di stagione
  • Cena: insalata con 120 g di tonno al naturale, insalata, mais, pomodoro e carote.

Mercoledì:

  • Colazione: thè verde, oppure una spremuta di arancia o ananas, caffè senza zucchero, due fette biscottate integrali e cereali.
  • Spuntino: uno yogurt alla frutta.
  • Pranzo: 80 g di riso con zafferano, un’insalata mista.
  • Merenda: 4 fette di ananas.
  • Cena: 120 g di bresaola con rughetta, pomodori cotti al forno con erbette, una pera.

Giovedì:

  • Colazione: caffè d’orzo  e due uova strapazzate.
  • Pranzo: Pasta integrale al pomodoro e peperoni arrosto.
  • Merenda: un frutto di stagione.
  • Cena: merluzzo con un contorno di porri.

 Venerdì:

  • Colazione: latte vegetale e frutta.
  • Pranzo: riso con radicchio e zafferano.
  • Merenda: un frutto di stagione.
  • Cena: seitan con un contorno di zucchine.

Sabato:

  • Colazione: latte vegetale e della frutta.
  • Pranzo: indivia belga con le patate al forno.
  • Merenda: un frutto di stagione.
  • Cena: verdure miste con il tofu alla piastra.

Domenica:

  • Colazione: latte vegetale e affettato di tacchino arrosto.
  • Pranzo: broccoli con grano saraceno.
  • Merenda: un frutto di stagione.
  • Cena: insalata verde e 100 g di mozzarella light.

La teoria è corretta?

Questo tipo di dieta già da tempo è avversata da diversi scienziati, ma a dispetto di ciò sono numerosi i dietologi, o presunti tali, che rilanciano piani dietetici basati su questi principi.

Una prima considerazione da fare parte dalla natura stessa dei cibi. Come fa notare il professor Margen dell’Università della California, ogni alimento è già di per sé una combinazione di altri alimenti. Ad esempio i fagioli contengono proteine, zuccheri e fibre, e il nostro sistema digerente è perfettamente in grado di gestirne la digestione.

A questa argomentazione fa seguito un test effettuato dall’Università di Ginevra che ha sottoposto due diversi gruppi di obesi a due diverse diete. Una era una dieta bilanciata, l’altra una dieta dissociata. I dottori hanno fatto in modo che entrambe le diete fornissero lo stesso numero di calorie e le stesse percentuali di carboidrati e grassi. I risultati mostrarono che dopo sei settimane coloro che seguivano la dieta dissociata avevano perso 6,2kg mentre coloro che seguivano una dieta bilanciata avevano perso 7,5kg in media, cioè circa un chilo e mezzo in più!

Ciò portò i ricercatori alla conclusione che non vi è una correlazione tra il tipo di dieta e il dimagrimento e alla considerazione che, visto che i livelli di colesterolo, trigliceridi e insulina erano uguali tra i due gruppi, i benefici per la salute non erano diversi tra i due regimi alimentari.

Allora posso seguire la dieta dissociata senza timori? 

Certamente, ma c’è un’altra considerazione da fare. Un modello di dieta ben fatto deve coniugare l’esigenza di perdere peso con la capacità di mantenere sazio chi fa la dieta e il gusto collegato al piacere di mangiare.

Dissociare porta a diminuire il senso di sazietà che ci danno i piatti. La dissociazione infatti, porta il nostro organismo a digerire più rapidamente, velocizzando quello che altrimenti sarebbe un processo naturale più lento, e quindi siamo portati ad avere fame prima di quanto non succederebbe con una dieta equilibrata.

Dissociare significa anche avere cibi meno gustosi. Da un lato questo ha un vantaggio, che è quello di non invogliare a mangiare, ma dall’altro si perde quello che dovrebbe essere il piacere di mangiare e le relative soddisfazioni conseguenti. In caso di situazioni psicologiche difficili, questo può condurre anche a periodi di tristezza e, in casi rari, alla depressione.

Per concludere, la cosa migliore da fare se proprio volete dividere i cibi in gruppi è quella di suddividerli in base alla piramide alimentare.

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