Le performance fisiche dei calciatori sono straordinarie e sorprendenti: basti pensare che i campioni delle squadre che partecipano alle coppe europee giocano anche due partite a settimana, con pochissimi giorni di riposo.

Per riuscire a reggere questi ritmi non bastano gli allenamenti, studiatissimi e numerosi, ma è fondamentale anche seguire una corretta e sana alimentazione.

L’impatto della dieta sulle prestazioni

La dieta per gli sportivi non ha nulla a che fare con il mero aspetto fisico: il regime alimentare è curato per essere funzionale alle performance sul campo, per fare in modo che i calciatori abbiano le energie necessarie per correre per 90 minuti e per allungare la carriera – basti pensare al fenomeno Ibrahimovic, tornato al Milan a quasi 40 anni e in grado di trascinare ancora la squadra che proprio con lui sta rivivendo mesi d’oro come non succedeva da anni. Ma non mancano anche i casi opposti a quelli di Zlatan, casi di campioni che non sono riusciti a seguire l’alimentazione rigida prescritta dai nutrizionisti della squadra e si sono trovati a mettere su peso e a non riuscire a essere incisivi in campo. Qualche esempio? Cassano, ma anche il fenomeno Ronaldo dopo il tragico infortunio e Adriano – per fare nomi noti nel massimo campionato italiano. E questi tre esempi sono molto utili per analizzare l’impatto che la dieta ha sulle giocate in partita.

Cassano, Ronaldo e Adriano sono tre punte, su di loro cade la responsabilità maggiore di insaccare la palla e portare la propria squadra in vantaggio: ma come possono farlo se la loro velocità e i loro scatti sono rallentati? Un giocatore non in forma non riesce a mantenere i ritmi agonistici della Serie A, e questo si ripercuote negativamente su tutta la sua squadra, che perde competitività. Pertanto, benché si tratti di un tema che spesso si vede solo sulle pagine di satira sportiva sui social network, la forma fisica dei calciatori è un aspetto di cui devono tenere conto anche gli appassionati di scommesse sportive, perché, come anticipato, la prestazione dell’intera squadra potrebbe esserne influenzata.

Un attaccante che non segue la dieta difficilmente riuscirà a essere scattante come gli avversari e dunque altrettanto difficilmente riuscirà a vincere il premio di capocannoniere. I portali di betting online, per esempio, danno Lukaku, Ronaldo e Immobile come i tre papabili capocannonieri della stagione in corso, tre fenomeni dal fisico marziano: una montagna di muscoli il primo, una statua in marmo il secondo e un carro-armato di addominali il terzo. Chi ama i pronostici calcio serie A, quindi, è bene che butti sempre un occhio sulla forma fisica dei giocatori prima di puntare sui diversi mercati disponibili, soprattutto quelli relativi ai gol e ai marcatori.

Qual è la dieta dei calciatori?

Cristiano Ronaldo, campione dalle doti inimitabili per il quale gli anni sembrano non passare mai, segue una dieta specifica, mangiando 6 volte al giorno. Si tratta di piccoli pasti distanziati di circa 3-4 ore, e il più importante e ricco è la colazione: al mattino CR7 mangia uova, formaggi, pane, prosciutto, cereali integrali, yogurt e frutta. A pranzo e a cena, invece, mangia riso o pasta integrale, legumi, carne bianca o pesce, insalata e verdure. Ronaldo non beve mai alcolici ed evita gli zuccheri aggiunti – da cui sta alla larga anche l’eterno rivale Leo Messi.

L’alimentazione per gli sportivi è fondamentale perché rappresenta la fonte di energia per affrontare gli allenamenti e le partite. In particolare, prima delle partite è vitale:

  • Ridurre il consumo di grassi, perché richiedono tempi di digestione molto lunghi;
  • Assumere carboidrati complessi (contenuti in pane, pasta, riso, patate e carote lessate) perché aumentano nei muscoli le scorte di glicogeno.

Inoltre, i nutrizionisti consigliano sempre ai calciatori di mangiare sempre la frutta a stomaco vuoto: è dunque perfetta come spuntino a metà mattina e a metà pomeriggio. È meglio non mangiarla dopo il pasto perché ha un tempo di macerazione rapidissimo, e se incontra cibo già nello stomaco crea tossine e non permette l’assimilazione dei nutrienti. In merito a zuccheri e sale, poi, i calciatori evitano lo zucchero bianco e riducono le quantità anche di quello di canna, e fanno poco uso anche del sale, che rende le arterie meno flessibili e abbassa le capacità di assimilazione dei nutrienti.

La vita dei calciatori, insomma, non è fatta solo di macchinoni e ville milionarie, ma anche di tantissimi sacrifici.

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