Dieta Omad: come iniziare, cosa mangiare, risultati, esperienze e menu di esempio

Scegliere la dieta da seguire non è un’impresa facile se non si conoscono i pro e i contro dei vari regimi alimentari. Oggi scopriamo la dieta Omad.

Le persone che hanno già provato la filosofia del digiuno intermittente ne avranno già sentito parlare: di fatto la dieta Omad richiede un pasto al giorno.

La chiave di lettura di questa dieta sta per l’appunto nel significato esteso dell’acronimo, cioè One Meal A Day. Tutto ruota intorno a un pasto soltanto.

La dieta Omad ha sollevato diverse domande e molti dubbi tra chi crede nell’efficacia del digiuno in determinate finestre temporali e chi rifugge da un’alimentazione squilibrata.

Cos’è la dieta Omad?

L’acronimo inglese Omad riassume il concetto dell’espressione One Meal A Day, vale a dire un pasto al giorno.

In realtà non è sufficiente consumare un solo pasto al giorno, ma occorre farlo in una determinata finestra temporale. Occorre mangiare tutto nell’arco di un’ora.

L’idea è tornare alle origini, quando l’uomo non mangiava 5 volte al giorno ma soltanto una (quando riusciva a procacciarsi il cibo).

Per il resto, non vi è alcuna imposizione su cosa mangiare con la dieta Omad o sull’apporto calorico giornaliero.

Tuttavia si dovrebbero prediligere alimenti nutrienti e completi, come per esempio frutta, verdura, cereali integrali, carni bianche, latte, legumi, frutta secca, semi oleosi, soia e tofu, erbe e spezie.

È da limitare (ma non da escludere completamente) il consumo di marmellate, carni in scatola, frutta come l’uva e il mango, prodotti a base di farine raffinate, anacardi, condimenti grassi come burro, margarina e maionese, bevande gasate e succhi di frutta confezionati.

Come funziona la dieta Omad

Poche restrizioni e assenza di limite calorico: la dieta Omad punta tutto sul consumo di un pasto in un’ora e sul digiuno per le restanti 23 ore. È questo l’ostacolo più difficile.

Per chi consuma 5 pasti al giorno (colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena) nell’arco di più o meno di 12 ore è difficile restringere tutto a un solo pasto al giorno.

Certo, come già accennato, non fornisce indicazioni circa alimenti consentiti o vietati, ma richiede lo studio di un pasto bilanciato nei nutrienti e minerali e capace di sostenere le esigenze nutritive del corpo.

Come iniziare la dieta Omad? L’approccio deve essere graduale, diminuendo gradualmente sia il numero che la frequenza dei pasti.

Nel momento in cui si arriva a consumare un solo pasto al giorno, quindi, si riesce a sfruttare la flessibilità metabolica, cioè la capacità del corpo di utilizzare prima i carboidrati e dopo i grassi come fonte di energia.

Cosa succede se si mangia solo una volta al giorno?

La scelta della dieta Omad deve passare dalla valutazione dei suoi vantaggi rispetto alle esigenze personali e agli altri regimi alimentati.

Prima di tutto, mangiando una volta al giorno e non avendo indicazioni circa alimenti e calorie, questa dieta permette di preparare un pasto senza troppi pensieri.

Sempre per lo stesso motivo, poi, i tempi di preparazione si riducono molto e l’importo della spesa subisce una sforbiciata notevole.

Dal punto di vista della salute, invece, la dieta Omad aiuta a tenere sotto controllo la curva glicemica e evitare la sindrome metabolica. Perché? L’unico pasto consentito crea un solo picco glicemico delimitato in un arco temporale ridotto.

Chi vuole sfruttare la dieta Omad per dimagrire deve sapere che non ci sono indicazioni riguardanti la quota calorica ma, mangiando una sola volta al giorno, si riduce automaticamente l’apporto di calorie. Inoltre, evitando un apporto costante di insulina nel sangue, il glucosio non diventa l’unica fonte di energia e i grassi non vengono stoccati.

Dieta Omad, testimonianze ed esperienze

Come qualsiasi altra dieta, anche la dieta Omad ha ricevuto vari feedback di esperienze nel tempo e quello che vien fuori è che non è fatta per tutti.

Qualcuno non è riuscito a mantenere i propositi per via del digiuno prolungato a causa dei continui attacchi di fame mentre qualcun altro ha evidenziato le conseguenze fisiche di tale scelta (es. senso di nausea, vertigini, diarrea e debolezza).

Inoltre allenarsi a digiuno rappresenterebbe una sfida troppo ardua per il corpo, aprendo la porta all’arrivo di problematiche serie.

Sì, la dieta Omad fa dimagrire (anche se quanto si perde cambia da caso a caso), ma potrebbe compromettere il benessere generale a lungo termine portando a un metabolismo inefficiente, una scarsa concentrazione, una serie di carenze e un disturbo alimentare. Il consiglio medico è sempre consigliato.

Sarebbe meglio evitare questo tipo di dieta se si soffre di patologie o si vivono particolari condizioni: diabete, problemi renali o epatici, reflusso gastrico, disturbi alimentari, gravidanza, allattamento e sessioni di allenamento impegnative.

Dieta Omad: menu di esempio

La tendenza per sfruttare i benefici di questa dieta è alternare giorni di dieta Omad a giorni non Omad in cui si consumano due pasti al giorno.

  • Lunedì – Due pasti consumati in 8 ore per un totale di 1.800 calorie.
  • Martedì – Un pasto da 1.200-1.800 calorie composto da una percentuale elevata di proteine e grassi e pochi carboidrati. Si deve consumare il tutto in un’ora.
  • Mercoledì – Due pasti da 1.800 calorie in tutto da consumare in 8 ore.
  • Giovedì – Un pasto da 1.200-1.800 calorie (più proteine e grassi e meno carboidrati) da consumare in un’ora.
  • Venerdì – Due pasti che raggiungono le 1.800 calorie insieme da consumare in 8 ore.
  • Sabato – È il giorno libero.
  • Domenica – Un pasto da 1.200-1.800 (elevata quantità di proteine e grassi e pochi carboidrati) da consumare in un’ora.

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