Come dimagrire senza rinunciare ai salumi

Generalmente si pensa alla dieta come a un regime alimentare fatto di rinunce: dolci, preparazioni complesse, cibi che contengono troppi grassi, salumi e così via. Eppure, se si sta cercando di perdere peso non è detto che bisogna per forza rinunciare a tutto!

I salumi e gli affettati sono una soluzione rapida e gustosa per mettere in tavola un secondo fresco e gustoso. Quello che bisogna fare quando si è a dieta è valutare il tipo di salume in termini di contenuto di grassi e sale. Ma come scegliere il salume giusto?

Bisogna evitare insaccati come salame, mortadelle, salsicce e wurstel perché prodotti con un mix di carne, grasso, aromi e additivi insaccati in budelli animali o sintetici. Questo significa che contengono un livello lipidico molto elevato e un contenuto di grassi saturi, un mix micidiale per chi vuole dimagrire e mantenersi in forma.

Quali salumi mangiare durante la dieta?

Se proprio non si riesce a rinunciare ai salumi è preferibile optare per salumi classici di carni bianche, meno lavorati come affettati di tacchino o pollo. Perché? Gli insaccati di carni bianche conservano poche calorie, pochissimi grassi e quasi la metà del sodio presente negli altri salumi.

Questione “sale”

Gli insaccati possiedono una grande quantità di sale, il nemico numero uno di ritenzione idrica e cellulite. È necessario valutare questo fattore anche quando si compiono scelte ovvie: 100 g di bresaola contengono 2790 mg di sale, 100 g di prosciutto crudo conserva 1284 mg di sale e così via.  Va da se che quando si scelgono i salumi come secondo piatto è preferibile abbinare bresaola, tacchino o prosciutto crudo con un ricco contorno di verdure crude (insalate a foglia verde o rossa).

La questione “sale” rimanda ad altri ingredienti utilizzati per il confezionamento di affettati e salumi come lo zucchero (fruttosio e destrosio per insaporire), amidi e polifosfati (trattenere l’acqua e abbassano il quantitativo proteico), glutine e lattosio. In questo senso, il controllo dell’etichetta deve diventare un comportamento ordinario per scegliere il prodotto meno calorico e lavorato da portare in tavola!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *