Acidi grassi trans: cosa sono, rischi correlati e come evitarli
Gli acidi grassi trans (trans-fatty acids, TFA) sono diventati lo spauracchio del nuovo millennio perché responsabili di vari problemi di salute. Ma i grassi idrogenati dove si trovano? Quali sono i cibi ricchi di grassi trans?
Abbiamo accennato ai grassi trans quando abbiamo parlato della dieta ipolipidica o delle calorie delle merendine.
In sostanza gli acidi grassi idrogenati sono molecole lipidiche insature che continuano ad attentare alla salute.
I grassi idrogenati: Cosa sono?
Cosa sono i grassi idrogenati? I trans acidi grassi sono grassi insaturi, vale che mantengono un doppio legame “cis” o “trans” all’interno della loro struttura.
La qualità del doppio legame dipende dalla posizione degli atomi di idrogeno: “cis” dallo stesso lato o “trans” sul lato opposto.
Questo genere di grassi in forma naturale esiste da sempre o almeno da quando l’uomo ha iniziato a consumare latte e carni.
Il pericolo arriva, invece, dai grassi trans artificiali, grassi industriali o idrogenati creati ingrandendo le molecole di idrogeno negli oli vegetali per trasformarli dalla forma liquida alla forma solida.
Gli acidi grassi insaturi vengono saturati a seconda delle necessità attraverso il processo di idrogenazione (rompendo i doppi legami con l’aggiunta di alta pressione, gas idrogenato e metallo catalizzatore).
Tutti i rischi dei grassi trans
Il consumo di acidi grassi trans è stato correlato a migliaia di casi di malattie cardiovascolari e problemi di salute vari.
La ragione risiede nel fatto che il corpo umano non dispone di meccanismi predisposti alla trasformazione metabolica di questi acidi grassi.
Per questo l’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso una guida diretta a eliminare i grassi trans prodotti a livello industriale.
- Infarto – Gli studi effettuati sottolineano la loro capacità di peggiorare il trasporto dei grassi da parte delle lipoproteine e aumentare la percentuale di colesterolo “cattivo”.
- Diabete – Alcune ricerche hanno messo in relazione il loro consumo e i fattori di rischio del diabete, primi tra tutti la sensibilità all’insulina e l’aumento degli zuccheri nel sangue.
- Infiammazione – Il consumo di grassi trans potrebbe aumentare gli episodi infiammatori e predisporre a malattie croniche come artrite e sindrome metabolica.
- Vasi sanguigni – I grassi trans sarebbero in grado di aumentare il colesterolo nelle pareti dei vasi sanguigni, ma anche di influire negativamente sulla loro capacità di dilatarsi.
- Degenerazione cognitiva – I risvolti negativi a livello cellulare si ripercuotono anche nella funzionalità del sistema nervoso.
Alimenti ricchi di grassi trans
Gli alimenti di produzione industriale sono ricchissimi di acidi grassi trans, specialmente perché sono economici e duraturi. Ma i grassi idrogenati in quali alimenti si trovano?
Volendo stilare una lista degli alimenti ricchi di acidi grassi trans potremmo mettere al primo posto tutti i prodotti contenenti margarine e i cibi fritti.
Non bisogna dimenticare che i grassi trans sono presenti anche nei cibi tendenti al rancido a causa dell’esposizione a ossigeno, luce, batteri e altro.
Certo è possibile trovarli anche nel latte e nei derivati e nelle carni a causa della trasformazione molecolare messa in atto dai batteri dello stomaco degli animali, ma si tratta di forme naturali e percentuali non rilevanti.
Semaforo rosso quindi su prodotti industriali, preconfezionati e a lunga conservazione come margarina, merendine, snack salati, patatine fritte surgelate, popcorn in busta, dadi, preparati per minestre, junk food, surgelati in panatura e formaggi stagionati.
Come difendersi dai grassi trans?
L’obiettivo delle organizzazioni mondiali a tutela della salute è quello di eliminare totalmente la presenza di grassi trans nella produzione di alimenti.
Fino a quel momento, però, è possibile difendersi scegliendo prodotti con etichette “no grassi trans” (meno di 0,5 grammi per porzione), eliminando alimenti processati o cibi legati alle parole “idrogenati” o “parzialmente idrogenati”.