Scegli la tua acqua

Le acque, all’apparenza uguali, presentano caratteristiche che le differenziano notevolmente: in particolare, il primo aspetto da considerare è il cosiddetto residuo fisso: si tratta di un valore che indica la quantità di minerali rimasti dopo aver fatto bollire l’acqua a 180 gradi; più il residuo è basso, più l’acqua è leggera. L’acqua è definita minimamente mineralizzata se presenta un residuo fisso al di sotto dei 50 mg per litro; è detta oligominerale, qualora il residuo fisso sia compreso tra 50 e 500 mg per litro; mentre, se il valore supera i 500 mg per litro si parla di acqua mediamente mineralizzata.

In base alle sue caratteristiche, l’acqua ha diversi effetti sull’organismo: ti aiutiamo a scegliere il tipo di minerale che fa al tuo caso:

  • povera di sodio, se vuoi sgonfiarti: l’abuso di sodio è comune ed è legato ad una dieta ricca di sali; un’eccessiva presenza di sodio nel corpo aumenta la probabilità di soffrire di ritenzione idrica: bere questa acqua oltre ad aiutare a sgonfiarsi, contrasta la formazione della cellulite;
  • ricca di calcio, per prevenire l’osteoporosi: le acque calciche sono consigliate in diverse fasi della vita (durante la pubertà, l’adolescenza, la gravidanza, dopo la menopausa…), in cui il fabbisogno giornaliero di calcio è di 1200 mg; si sconsigliano, invece, a quei soggetti che hanno calcoli renali;
  • se fai una vita sedentaria, scegli un’acqua ricca di zolfo: essa ti aiuta a prevenire il diabete ed ha un leggero effetto lassativo;
  • con pochi minerali, per depurare l’organismo dalle tossine: se volete eliminare le tossine accumulate in seguito ad un’alimentazione iperproteica e ricca di grassi, scegliete un’acqua leggera (oligominerale o minimamente mineralizzata), con un bassissimo contenuto di sali;
  • gassata, per dissetarti: le bollicine “addormentano” le terminazione nervose della mucosa orale coinvolte nella sensazione di sete; provocano la dilatazione dello stomaco e un’apparente sazietà. Da preferire sono però le effervescenti naturali, in quanto le sue bollicine sono meno aggressive, non gonfiano lo stomaco, ma dissetano;
  • con pochi nitrati, per i bambini: i nitrati una volta ingeriti possono trasformarsi in nitrini, che si legano all’emoglobina del sangue e ostacolano l’ossigenazione dei tessuti. Pertanto, ai più piccoli è consigliata un’acqua con un residuo fisso basso (sotto i 50 mg/l fino a 3 mesi e sotto i 200 mg/l dopo).

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