Dieta della mente: come prevenire il declino cognitivo

Una nuova dieta che sta spopolando negli ultimi giorni è conosciuta da tutti come “la dieta della mente“. Il suo scopo è quello di prevenire il declino cognitivo e per tanto, ridurre il rischio “Alzheimer”. Una vita più lunga, ma soprattutto in buona salute e con una mente sempre lucida. Chi non desidera godersi pienamente ogni istante della propria vita, scongiurando il rischio di queste malattie cognitive?

dieta della mente

Proprio in merito a questa esigenza di ridurre il rischio del danno cognitivo, gli esperti hanno dato vita alla dieta della mente. Cos’è e come si segue?

Dieta della mente: esempio di menù giornaliero

  • Tre porzioni di cereali
  • Una porzione di verdure verdi
  • Una porzione di un ortaggio a scelta
  • Spuntino con noci e frutti di bosco
  • Bicchiedere di vino
  • Pollame due volte a settimana
  • Pesce una volta a settimana

Gli alimenti da evitare nella dieta della mente invece sono: burro, pasticcini, dolci, cibo dei fast food, cibo fritto. In pratica, tutto ciò che non è naturale. La carne rossa deve essere ridotta ad un consumo molto occasionale.

Eseguendo in modo molto rigoroso questa dieta della mente, si può contare (o almeno sperare) su una vita molto più libera dai danni del declino cognitivo. Tutto questo studio trapela da una ricerca della Rush University Medical Center, pubblicata successivamente sull’Alzheimer’s & Dementia. Lo studio è stato effettuato a Chicago e sono stati presi in considerazione anziani che abitano in 40 differenti residenze per anziani. Sono stati effettuati controlli annuali, così da monitorare le abitudini alimentari e allo stesso tempo il declino cerebrale.

Come possiamo vedere la dieta della mente è un regime alimentare molto, molto ristrettivo. Si parla di soli 15 alimenti. I mirtilli sono l’unico frutto presente in quanto sono proprio questi frutti a proteggere perfettamente il cevello.

Come gli stessi inventori della dieta ammettono, ci sono ancora alcune imperfezioni ma lo studio prosegue e come base hanno preso proprio la letteratura scientifica che studia la demenza. Le modifiche nella Mind Diet ci saranno senz’altro, ma per adesso, hanno già creato alcune linee guida molto utili.

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