La dieta mima digiuno: realtà o bufala?

Molti, dopo il servizio delle Iene di domenica 9 ottobre sulla dieta mima digiuno di Valter Longo, hanno espresso dei dubbi su questo specifico sistema alimentare.

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Il servizio di Nadia Toffa ha mostrato che Longo propone due tipi  di alimentazione. Nel primo si parla di dieta “della longevità”, e si tratta di una dieta con verdure, cereali integrali, proteine di origine vegetale e pesce. Nel secondo  si parla di una “dieta mima digiuno”, da praticare per cinque giorni consecutivi al massimo una volta al mese, più volte all’anno. In questo caso lo scopo non è il dimagrimento, ma la riprogrammazione delle cellule, dando così benefici rispetto all’invecchiamento.

Di questa dieta non si sa ancora molto. Pare che esista un kit denominato ProLon venduto dalla  società L-Nutra, che però in Italia non è ancora in commercio. Sul sito ha un prezzo di 150 dollari, e il kit è composto da cinque pacchetti di alimenti da mangiare in cinque giorni: un paio di bustine di tè, due confezioni di olive, frutta secca, minestroni liofilizzati con quinoa e crackers.

Nel servizio delle Iene, Nadia Toffa ha sperimentato in prima persona la dieta, ovviamente dopo aver effettuato dei controlli medici. Nessuna dieta, infatti, va intrapresa senza il supporto di un medico.

Il meccanismo di perdita dei kg, con questa dieta, è del tutto simile a qualsiasi altro sistema chetogenico (il più famoso è quello delle diete iperproteiche, come la dieta Dukan). In pratica il corpo non ha zuccheri da bruciare e quindi brucia i grassi per soddisfare il fabbisogno energetico. Queste diete di pochi giorni, però, hanno un vero effetto sul lungo periodo?

Enzo Spisni, ricercatore nutrizionista dell’Università di Bologna, è però critico sulla mima digiuno e afferma che “molti studi arrivano alla conclusione che la restrizione calorica è un modo per allungare la vita. Il concetto è corretto ma solo negli organismi utilizzati in laboratorio. La dieta del digiuno non va bene per tutti e non deve essere un alibi per le persone che si sentirebbero legittimate a mangiare di più dopo il periodo di restrizione”. Attenzione, dunque, a qualunque tipo di dieta, ma soprattutto a quelle che “sono di moda” e che potrebbero essere dannose per qualcuno e benefiche per altri. Il consiglio, come sempre, è quello di ascoltare prima il medico curante.

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