Perché non serve consolarsi con gli zuccheri

“La vaschetta del gelato non è una soluzione ai nostri problemi. Occorre riconoscere le scuse che ci diamo per mangiare quello che non dovremmo in modo da prevenirle. Lavorando su noi stessi, non solo ci sentiremo meglio a livello psicologico, ma cambieremo anche il nostro aspetto fisico”, ha affermato Giovanni Porta, psicoterapeuta esperto in alimentazione.

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Consolarsi con gli zuccheri, insomma, non è serve, anzi è dannoso. Il problema si pone quando usiamo il cibo per anestetizzarci in continuazione: potremmo infatti arrivare a sviluppare problemi di salute che portano a un peggioramento della nostra qualità di vita. Ma come fare a cambiare? Per prima cosa, dobbiamo renderci conto di come ci comportano in materia di alimentazione e soprattutto di quali scuse ci diamo per continuare a mangiare come e quanto vogliamo.

Ecco le scuse più comuni per mangiare quello che non si dovrebbe:

1)      La mattina non ho tempo e prendo un caffè al volo e poi scappo via.

2)      Sono sempre in giro e mangio quando posso, quindi troppo e male

3)      Mi sento stanco e quindi mi riempio di bibite zuccherate o di snack perché danno energia

4)      Lavoro tanto, o ho troppi impegni all’università, e non ho tempo per mangiare, quindi la sera mi abbuffo

5)      Sono con un cliente al quarto caffè zuccherato della mattina. Come faccio a non berlo anche con lui?

6)      Mi sono rimasti degli avanzi non posso proprio buttarli, quindi li mangio

7)      Sono con gli amici e non ce la faccio a resistere a prendere con loro un aperitivo o un gelato, anche se ho già fatto uno spuntino prima

8)      E’ rimasta della buona torta fatta in casa. Che male può fare se ne mangio un po’?

9)      Prima di sedermi a tavola mi rilasso con un buon bicchiere di vino, è solo uno.

10)  Mi metto comodo sul divano la sera e faccio spuntini frequenti o bevo alcolici per rilassarmi? Che male può fare?

11)  Oggi ho probabilmente mangiato troppo, ma sono stressato e quindi giustificato.

Vi riconoscete in una o più di queste affermazioni? Se sì, avete un problema, ma tranquilli, tutto si può risolvere. Non è detto che l’unico modo per affrontare la tristezza sia buttarsi a capofitto sulla vaschetta del gelato! Per prima cosa fate una pausa, prendetevi dei momenti per voi, vi aiuteranno a gestire lo stress. Trovate un modo di coccolarvi senza mangiare.

Per seconda cosa fate un elenco di quello che mangiate durante la giornata: vi aiuterà a capire la qualità e la quantità del cibo che ingerite.

Il terzo aspetto è di ordine psicologico, e non va sottovalutato. Molte persone, ad esempio, sanno che mangiano troppo e male, ma dicono di non riuscire a cambiare, si definiscono dipendenti da un modo di nutrirsi disfunzionale. Mangiano perché sono tristi, delusi, sotto stress, per consolarsi o perché è un modo facile di ottenere gratificazione. In questi casi, la psicoterapia può rivelarsi un supporto importante, perché può aiutare la persona a convivere con le proprie emozioni spiacevoli invece di sopprimerle mangiando.

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