L’artiglio del diavolo cortisone naturale

L’artiglio del diavolo è una pianta che cresce del deserto del Kalahari, in Sud Africa, Madagascar e Namibia. Il nome può trarre in inganno, ma l’artiglio del diavolo non è chiamato così per i suoi poteri infernali. Si racconta che il nome derivi dal fatto che, affiorando in superficie, gli animali, che incautamente vi passano sopra e si feriscono, iniziano a saltellare ed agitarsi furiosamente per il dolore tanto da sembrare indiavolati.

L’uso dell’artiglio è indicato soprattutto nelle affezioni reumatiche croniche; la sua radice è di grande interesse farmacologico e molto indicata per chi soffre di dolori artrosici. Gli sportivi lo utilizzano con successo per evitare la tendinite e i dolori articolari dovuti agli sforzi. L’attività antireumatica e antinfiammatoria dei principi attivi della radice è indiscusso e paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi non steroidei e al cortisone stesso.

La posologia però deve essere sufficientemente elevata e prolungata nel tempo e deve contenete non meno dell’1,8% di glicoiridoidi totali (altro principio attivo) di cui almeno l’80% di arpagoside. Non va trascurata l’azione amaro tonica e il miglioramento della circolazione enteroepatica e nei disturbi digestivi, come dispepsia, meteorismo e nei disturbi di tipo epatobiliare. Agisce inoltre abbassando il tasso di colesterolo ematico. Per queste sue proprietà può essere, per esempio, vantaggiosamente assunto dai soggetti anziani, obesi e affetti da displipidemia (alterazione del quadro dei lipidi ematici).

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