Dieta Cambridge: cos’è, come funziona e schema menu

La dieta giusta può aiutare a raggiungere l’obiettivo senza troppi sforzi, ma trovarla non è sempre facile. Scopriamo meglio la dieta Cambridge per capire se è quella che fa per noi!

Si chiama dieta Cambridge ed è un regime alimentare made in UK che promette di dire addio fino a 2,5 Kg a settimana.

Il tratto distintivo di questo tipo di dieta è senza dubbio l’uso di prodotti specifici destinati a sostituire o sostenere i pasti normali.

Cos’è la dieta Cambridge?

La dieta Cambridge sta vivendo un periodo dorato grazie alla sua formula vincente che consente di perdere diversi chili in poco tempo.

Lo schema alimentare consiste in diversi piani che richiedono la conta delle calorie (da 500 a 1.500 calorie) e il peso delle razioni.

In linea di massima si tratta di una dieta chetogenica rigida e non adatta proprio a tutti, considerando soprattutto i primi step.

All’inizio è necessario consumare alimenti liquidi o semisolidi come frullati, zuppe e porridge ed eliminare carboidrati e zuccheri. L’obiettivo? Spingere il corpo a sfruttare il grasso adiposo come fonte energetica.

Questa prima fase deve essere accompagnata dal consumo di almeno due litri d’acqua e alcune barrette proteiche.

Successivamente la dieta si arricchisce di alimenti sostitutivi sotto forma di polvere, snack e barrette acquistabili nei centri appositi.

L’ultima fase è caratterizzata da un programma di mantenimento a basso contenuto calorico in cui vengono inseriti gli alimenti poco alla volta.

Dieta Cambridge: schema menu

Chi sceglie di seguire la Cambridge diet deve acquistare i prodotti giusti e deve seguire i consigli di un consulente nutrizionale.

La dieta Cambridge e il suo menu settimanale non sono alla portata di tutti e per questo è molto utile farsi un’idea con il seguente schema esemplificativo di tipo fruttariano.

  • Colazione – Quattro arance, due pompelmi o una spremuta di arance fresca.
  • Spuntino – Due kiwi, una fetta di melone o un grappolo d’uva.
  • Secondo Spuntino – Una pera.
  • Pranzo – Una porzione di verdure crude (rucola, radicchio, lattuga o ravanelli), una porzione di miglio o riso integrali con cipolla e piselli, contorno di melanzane, zucchine, patate o fagiolini e una manciata di mandorle o pistacchi.
  • Merenda – Una pera o una mela.
  • Seconda merenda – Un frullato di ananas, sedano e carota o due mandarini.
  • Cena – Un piatto di verdure crude (finocchi, carciofi o cavoli verdi); crema di verdure crude o gaspacho, cuscus, crema di cereali o pizza vegetariana; verdure cotte al vapore, patate dolci, zucca e castagne.

Pro e contro della dieta Cambridge

Lo schema alimentare Cambridge ha diviso l’opinione degli studiosi tra chi la vede come un’ottima soluzione per dimagrire e chi sottolinea il rischio di carenze nutrizionali.

Tra i vantaggi spiccano la perdita di peso repentina e drastica (specialmente nella prima fase) e l’equilibrio nutrizionale dei pasti sostitutivi.

Tra gli svantaggi ci sono tutti gli effetti collaterali legati all’assenza di fibre e carboidrati, dal senso di stanchezza all’insonnia fino alla stipsi.

La dieta Cambridge funziona?

È innegabile che la dieta Cambridge funzioni in termini di perdita di peso, ma sarebbe sempre meglio seguirla dietro parere medico e comunque per brevissimo tempo (non più di 10 settimane consecutive).

Questo tipo di dieta non può essere portata avanti a lungo termine perché potrebbe danneggiare la salute e l’uso di pasti sostitutivi potrebbe essere l’anticamera di un isolamento sociale.

In ultimo, ma non per importanza, la dieta Cambridge diet in Italia come altrove potrebbe essere inaccessibile a livello economico in quanto richiede l’acquisto di prodotti specifici.

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