Cotture light con l’antiaderente

Le pentole antiaderenti, spesso, sono al centro di dibattiti, accusate di essere dannose per la salute. Nonostante ciò, per la loro comodità, continuano ad essere molto utilizzate in cucina, soprattutto da chi ha la necessità di dimagrire.

Teflon- foto pixabay.com

Le pentole antiaderenti, infatti, permettono di cuocere riducendo la quantità di olio, burro o altri grassi; sono pratiche, facili da pulire e non bruciano gli alimenti.

Queste pentole realizzate in acciaio, ghisa o alluminio hanno il fondo rivestito da uno strato di teflon, un materiale resistente e scivoloso che permette di preparare piatti senza l’aggiunta di grassi. Esso ha la proprietà di non reagire a contatto con gli alimenti, a condizione che sia perfettamente integro e si utilizzi a temperature inferiori ai 200 gradi. Se queste condizioni non vengono rispettate, il teflon può rilasciare PFOA (un acido) che, secondo le ricerche, ha un effetto tossico e danneggia la tiroide.

Se sei a dieta o vuoi preparare piatti light, con pochi grassi aggiunti, utilizzando queste pentole, puoi farlo, avendo alcune accortezze:

  • non usare la pentola se graffiata (anche un piccolo graffio);
  • non utilizzare queste pentole per friggere e per cotture prolungate, in cui potresti superare i 200°: sono ideali per saltare  gli alimenti e per tutte le preparazioni veloci;
  • non lasciare la pentola vuota sulla fiamma;
  • acquista solo pentole con l’indicazione del produttore, del Paese di origine e con le caratteristiche allegate;
  • per mescolare usa utensili in silicone o in legno;
  • durante la pulizia, non utilizzare pagliette abrasive che graffiano la superficie.

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