La dieta povera di nichel: quali cibi scegliere

I metalli pesanti possono essere considerati come i veleni del nuovo millennio. L’introduzione di grandi quantità di queste sostanze ha portato molte persone dal fisico sensibile a soffrire di problemi di salute più o meno gravi, i quali si manifestano in modi molto diversi. I metalli pesanti si incontrano, purtroppo, anche nei cibi, a causa di un impiego in agricoltura e nell’allevamento di pesticidi e di prodotti chimici che li contengono. Quando leggiamo nell’etichetta di un prodotto ‘nichel tested‘ significa che il prodotto è stato testato per verificare la presenza del nichel, un metallo molto pericoloso presente naturalmente in molti cibi ma amplificato dalle condizioni moderne di coltura e allevamento, nonché reso maggiore dall’inquinamento che colpisce le falde acquifere e il mare. Questo è solo un esempio, in quanto esistono molti metalli pesanti nei prodotti di uso quotidiano, dove i più tossici e pericolosi sono da considerarsi il mercurio, il cadmio, il cromo e il piombo.

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Una dieta attenta al contenuto di nichel può aiutare tutte le persone sofferenti alla presenza di questo metallo. Si tratta di selezionare gli alimenti con attenzione e di preferire sempre prodotti coltivati e allevati a filiera corta, ovvero vicini geograficamente. Per quanto riguarda gli alimenti confezionati, è importante prestare una particolare attenzione alla provenienza degli stessi e preferire sempre cibi di origine bio o ancor meglio organica. La dieta senza nichel prevede inoltre di inserire al suo interno degli alimenti e delle bevande che hanno un effetto chelante, ovvero depurante dell’organismo.

Quali cibi scegliere con poco nichel

I cibi ‘sì’, ovvero con basso contenuto di nichel sono la pasta di grano duro, di kamut, di riso, di orzo e di farro e anche la versione all’uovo, mentre i legumi che ne contengono in bassissime quantità sono i ceci e le fave. Per quanto riguarda le verdure, le meno ‘toccate’ dal metallo sono quelle che appartengono alla famiglia dei cavoli e dei broccoli, alimenti dall’alto potere chelante, le verze, le zucchine e la zucca, le melanzane, le patate, i cetrioli, i fagiolini freschi. Stessa regola per la frutta, quindi via libera ad un consumo di albicocche, banane, ciliegie, cocomeri, fichi e soprattutto ananas, frutti rossi come le fragole e i mirtilli e le more. Per quanto riguarda i grassi, è importante indirizzarsi verso il consumo dell’olio di oliva e degli oli di semi selezionati e di alta qualità.

Quali cibi contengono molto nichel

Esistono degli alimenti ad alto contenuto di nichel, come ad esempio le farine integrali, i fagioli e le lenticchie e per quanto riguarda le verdure gli asparagi, le carote, le cipolle, i crauti, i funghi, i germogli di bambù e di soia, i piselli e i pomodori. Per quanto riguarda la frutta, attenzione al melone, alle pere e alle pesche, mentre diventa fondamentale ridurre o eliminare per un periodo di tempo pesci come il tonno, soprattutto quello in scatola, le acciughe e le ostriche. Attenzione alle bevande, come il tè, le bevande di soia, il vino e la birra e anche la frutta oleosa come le noci, le nocciole e le mandorle. Per quanto riguarda i grassi il nichel si trova nelle salse principali, quindi nella maionese e nel ketchup, nella salsa di soia e anche nella margarina, quindi diventa ideale eliminare questi cibi e sostituirli con buon olio di oliva a crudo.

Di base la dieta povera di nichel può attingere dagli alimenti che non lo contengono per un paio di settimane e quindi cercare di reintrodurre gli altri cibi gradualmente per vedere le reazioni nell’organismo. E’ fondamentale preferire alimenti conservati in vetro e non in latta e scegliere sempre cibi freschi e preparati con ingredienti di conosciuta provenienza.

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