Il sale è salute

Lo iodio è un elemento che dovrebbe essere fornito dalla dieta di ogni giorno per avere un metabolismo efficiente e un corretto funzionamento della tiroide. Non tutti, però, conoscono la sua importanza e ancor meno conosciuto è che eventuali carenza possono compromettere la salute.

In particolare, lo iodio è un microelemento indispensabile per la salute della tiroide (gli ormoni tiroidei T3 e T4 ne hanno bisogno per essere sintetizzati dall’organismo); poichè il corpo umano non produce iodio, esso può essere assunto solo attraverso l’alimentazione.

L’ideale sarebbe che l’organismo disponesse di almeno 150 mcg di iodio al giorno, bisogno che arriva a 250 mcg nell’adolescenza e in gravidanza.

IN CUCINA

Il suo utilizzo in cucina è il modo più semplice per assumere, se non il livello ottimale, almeno la quantità minima consigliata di questo microelemento. Ciò non significa salare troppo i cibi: basta mezzo cucchiaino di sale al giorno (6 grammi) per assicurare alla tiroide un aiuto prezioso.

Accanto all’uso del sale iodato, i nutrizionisti e gli endocrinologi consigliano una dieta completa: vanno privilegiati i prodotti ittici (pesce, crostacei, frutti di mare), le uova e il latte.

LA CARENZA DI IODIO

La carenza di iodio è un disturbo molto diffuso in Italia: le zone alpine, le valli Lombarde e diverse zone del Veneto sono le più colpite, ma non bisogna stupirsi se tale situazione colpisce anche il Sud, le Isole e le fasce costiere del Centro Italia.

La convinzione che lo iodio possa “inalare”, infatti, è un falso mito. L’esposizione all’aria di mare, da sola, non basta se l’alimentazione non è corretta. Attraverso il respiro e la cute, infatti, viene assorbita solo una minima quantità di questo elemento, ecco perchè l’integrazione con il sale iodato può essere molto utile.

Più vulnerabile a tale carenza è l’organismo femminile, perchè gli ormoni estrogeni fanno aumentare la perdita di iodio attraverso le urine; se il problema interessa la donna in gravidanza, il bambino potrebbe manifestare dei seri problemi ai nervi.

In generale, quando lo iodio arriva in quantità insufficienti, la tiroide entra in uno stato di iperstimolazione cronica, in quanto viene sollecitata in modo eccessivo dall’epofisi (una ghiandola), per compensare la perdita di efficienza. Tale stimolazione eccessiva, porta ad un ingrossamento della dimensioni della tiroide, formando quello che viene definito “gozzo“, ma si possono anche sviluppare noduli.

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